L’associazione nazionale mutilati e invalidi di guerra (Anmig) nacque a Milano nel dicembre 1917 per venire incontro alle sempre più pressanti esigenze di una moltitudine di veterani che avevano subito ferite e mutilazioni sui campi di battaglia. Suo scopo principale era fornire l’assistenza sanitaria ai suoi iscritti e cercare di favorire il più possibile il loro reinserimento nella vita civile, sia da un punto di vista lavorativo che sociale.
Nacquero appositamente, soprattutto in Emilia Romagna, numerosi centri di riabilitazione, di costruzione delle protesi e di addestramento al loro uso. Fino al termine del conflitto svolsero anche un’opera di propaganda in favore della lotta contro l’Austria-Ungheria; formarono perfino una “legione di mutilati alla fronte” che si presentò in prima linea nonostante le ferite già subite. Negli anni fra le due guerre mondiali sorsero in tutta Italia le case del mutilato per ospitare ed aiutare centinaia di migliaia di reduci sfortunati. In segno di adesione al fascismo alcuni soci combatterono come volontari nella guerra d’Etiopia in un’unità della MVSN appositamente costituita.
Accanto all’Anmig, subito dopo il 1918, sorse la gemella Associazione nazionale combattenti e reduci (Ancr), destinata ad accogliere decine di migliaia di veterani reggiani di tutte le guerre italiane.
L’archivio correggese dell’Anmig è composto di 210 fascicoli numerati progressivamente, raccolte in 23 buste che documentano l’attività della sezione per oltre 90 anni, dal 1919 al 2003. La sezione di Correggio è stata la prima aperta nella provincia di Reggio Emilia, dopo quella del capoluogo (nel febbraio 1918 ed è stata la prima in Italia, dopo quella di Milano).
Venne inaugurata il 7 settembre 1919 con una solenne cerimonia presso il teatro Asioli, con il nome completo di “Associazione nazionale fra mutilati e invalidi di guerra e vedove” e che vide la partecipazione di diversi personaggi di primo piano per la storia cittadina.
Il suo primo presidente fu Domenico Cisti, con Nello Magnanini come segretario e Lino Cattania segretario. I consiglieri erano Giuseppe Zuccardi Merli, Filiberto Incerti, Allegro Giovannetti, Ettore Bonacini (che rappresentava Luzzara), Arduino Bertani (che rappresentava Rio Saliceto) e Antonio Bacilieri (che rappresentava San Martino in Rio). Attilio Lodesani e Luigi Lolli erano i sindaci.
Nella seconda seduta della sezione, tenuta il 14 settembre, era presente anche il capitano Ero Bonazzi, presidente provinciale, che indirizzò un solenne messaggio ai convenuti, che era quasi un manifesto politico dell’associazione: “Nessun colore politico, solo la tutela dei nostri interessi per lenire le infinite sofferenze”.
I documenti di maggiore importanza sono, oltre agli elenchi (incompleti) dei soci, quelli che evidenziano l’attività dell’associazione in favore dei suoi membri, in particolare le pratiche previdenziali, i rapporti con altre sezioni (in particolare quella di Reggio Emilia) e con il Comitato Centrale di Roma. In ambito locale sono di particolare interesse le buste n. 2 e n. 11 che documentano la costruzione della casa del mutilato e del combattente di Correggio e della cooperativa edile fatta dai soci stessi che ha costruito diversi edifici nel comune.
Nelle buste nn. 12 – 13 e 24 – 26 sono conservate le cartelle personali degli iscritti. Nella n. 27 ci sono alcune fotografie che documentano l’attività della sottosezione.
Una delle voci più consistenti del fondo è la gestione delegata all’Anmig di Correggio delle luci votive di vari cimiteri della provincia (Gazzata, Massenzatico, San Martino in Rio, Rio Saliceto e altri) che nel corso degli anni hanno costituito un’importante fonte di entrata per l’associazione.
Alcuni fascicoli si riferiscono alla celebrazione delle “Giornate del mutilato” che venivano organizzate per sensibilizzare l’opinione pubblica alle particolari condizioni dei mutilati (sia di guerra che civili). Fra i materiali conservati c’è un volantino sulla visita di Sandro Pertini nel 1980 ed un opuscolo che illustra la storia della sezione provinciale Anmig dalla sua fondazione nel 1918 al 1963.
Ben documentate sono anche alcune attività classiche della solidarietà emiliana: le colonie estive per i figli degli iscritti e quelle elioterapiche e termali per i mutilati, le gite sociali, fra le quali segnalo, per la località scelta, quella Lubiana, nell’allora Jugoslavia, in piena guerra fredda nel 1962 e ancora le borse di studio e i premi scolastici intitolati a Dante Dall’Ara, un mutilato reggiano che fu il primo presidente nazionale dell’Anmig, allontanato dalla carica con l’avvento del fascismo.
Come aneddoto sull’attività svolta segnalo la breve corrispondenza del 1948 con il tenore Ferruccio Tagliavini, intrapresa nel vano tentativo di farlo presenziare ad una delle cerimonie dell’associazione.
Mancano quasi totalmente i libri sociali; gli unici ancora presenti sono 3 registri di protocollo che coprono il periodo dal 1938 al 1955 e dal 1971 al 1977 ed un registro di partita doppia dal 1935 al 1940.
Sono conservati anche numerosi numeri della rivista dell’Ancr dalla fondazione agli anni ’90.
L’attuale inventario integra un precedente lavoro fatto negli anni precedenti sugli archivi di storia locale correggese riguardante le associazioni combattentistiche (Ancr, Anmig e Anpi). Questa parte è ora consultabile nei faldoni 24, 25, 26 e 27 e in precedenza era classificata SL 15.5.24, SL 15.5.3, SL 15.5.2 e SL 15.2.3.
Numerosi numeri del “Bollettino” dal 1948 al 1963 circa, edito dal Comitato centrale di Roma dell’Anmig, sono inoltre conservati nella sezione di storia locale con la classificazione SL 15.1.1.
Michele Bellelli (Istoreco)